SAN DONÀ DI PIAVE: La storia
Il territorio cui appartiene il Comune di San Donà di Piave era un tempo inserito al margine fra la pianura e la palude che caratterizzava l'area. La zona presentava folti boschi e la fauna era piuttosto ricca. Anche le acque lagunari e fluviali offrivano notevoli possibilità alimentari. Con molta probabilità il primo insediamento stabile fu quello degli Heneti che fondarono Opitergium tra la fine del IV secolo e l'inizio del III sec. a. C. Lungo la via Annia, che percorreva il limitare tra la palude e la pianura, in prossimità del passaggio dei corsi d'acqua maggiori, spesso c'erano avamposti militari o piccoli presidi, vicino ai quali si trovavano delle locande: forse San Donà fu un villaggio che nacque con questa modalità. La tradizione vuole che il nome della località si debba al Vescovo San Donato dell'Epiro, il cui corpo fu portato a Venezia dopo una crociata in Terrasanta e donato dal Doge al Vescovo di Torcello. In suo onore, fu appunto eretta una cappella in prossimità di un centro abitato nascente sulla riva sinistra del Piave: San Donà.
La palude fu un deterrente per l'arrivo dei barbari, preservando le popolazioni residenti in quest'area, diversamente da quanto accadde nelle altre località (Altino, Oderzo). Ciò favorì la migrazione degli abitanti della pianura verso le nostre aree. Nacque così (in parte sopra il preesistente sito) la città di Eraclea (Civitas Nova Heracliana) come pure il centro abitato di Jesolo (Equilium). Autori antichi citavano l'attuale area del sandonatese come zona salubre, ma le continue esondazioni del fiume Piave resero sempre più insalubre il territorio inondato. Inoltre, altre calamità interessarono l'area: terremoti, pestilenze, carestie. Essa dunque rimase abitata solo da un esiguo numero di abitanti che cominciarono a coltivare i fertili terreni posti lungo il fiume. Così si formò il villaggio di Mussetta, il cui borgo fu costruito attorno ad un castello di proprietà dei patriarchi di Aquileia, ma il villaggio restò soggetto al controllo religioso del vescovo di Treviso.
Fu eretta un'altra cappella dedicata a San Donato e proprio dal nome della chiesa derivò la denominazione dell'area circostante, Villa Sancti Donati; però, una piena straordinaria del Piave nel 1250 modificò l'alveo del fiume e la cappella rimase sulla sponda destra del Piave, all'interno del territorio di Musile, che all'epoca era una frazione di San Donà e che lo elesse suo patrono. Quell'epoca fu funestata dalle continue guerre fra Venezia e Treviso, al termine delle quali risultò vittoriosa la Serenissima.
Dalla Serenissima ai giorni nostri
La Repubblica avviò una serie di interventi di bonifica, che condussero alla rivalutazione del territorio sandonatese, e destinò un funzionario (il gastaldo) alla gestione dei fondi. In seguito la Gastaldia divenne possesso privato: i pubblici poteri furono affidati ad un funzionario nominato dal Doge, il Vicario Ducale, che aveva l'obbligo di risiedere in San Donà.
Inondazioni, peste, colera, terremoti, carestia continuarono anche nei secoli successivi e perciò la Serenissima fu costretta a effettuare importanti lavori idraulici. La situazione perdurò anche in epoca napoleonica, quando venne istituita la Municipalità di San Donà. Durante la dominazione austriaca l'area fu ancora segnata da malattie epidemiche (colera, pellagra, tifo, vaiolo), mentre successivamente all'Unità d'Italia vennero effettuate grandi opere di bonifica che proseguirono fino alla metà del 1900. Nel corso del primo conflitto mondiale il territorio sandonatese fu particolarmente interessato dagli eventi bellici, ma al termine del conflitto gli abitanti iniziarono la ricostruzione. Venne ripresa pure la bonifica del territorio, che consentì una più ampia antropizzazione. Nel corso della seconda Guerra Mondiale la città subì un'ulteriore distruzione, ma l'intraprendenza e l'industriosità degli abitanti fece diventare l'attuale cittadina il centro di riferimento amministrativo di tutto il territorio del Basso Piave. Attualmente, il Comune di San Donà di Piave comprende ben 11 frazioni: Calvecchia, Chiesanuova, Cittanova, Fiorentina, Fossà, Grassaga, Isiata, Mussetta di Sopra, Palazzetto, Passarella, Santa Maria di Piave.