CEGGIA: La storia
L'attuale territorio comunale di Ceggia è interessato da una forte presenza romana, in quanto fu percorso da una strada importante quale la via Annia, che collegava Padova, Altino e Aquileia. Durante il periodo delle invasioni barbariche, a causa del fenomeno della subsidenza, che favoriva l'affondamento del terreno e determinava l'impraticabilità della zona, in particolare della Via Annia, l'area fu ulteriormente invasa da paludi. In quel periodo la località si trovava sulla linea di confine fra la terra emersa e il territorio della palude come prolungamento del mare; da qui deriverebbe appunto il suo nome (dal latino cilia maris, ovvero cigli, rive del mare).
Si collocava così fra due contrapposte realtà politiche: Eraclia, testa di ponte dell'Impero Romano d'Oriente, e Oderzo, quale roccaforte e punto di transito per le popolazioni che si erano già insediate nell'area appartenente all'Impero Romano d'Occidente. Con l'evolversi della situazione, a seguito delle invasioni, nel corso del Medioevo fu un borgo conteso tra diverse signorie; poi, Ceggia entrò a far parte del dominio della Repubblica di Venezia. La Serenissima, però, non si preoccupò di bonificare queste zone: al contrario, favorì l'espandersi delle aree paludose che fungevano da elemento di difesa nell'entroterra. Dopo la caduta della Serenissima, furono avviati vari lavori di bonifica e di sistemazione agraria, proseguiti pure con i governi successivi all'Unità d'Italia. In seguito, la località fu interessata dall'emigrazione, mentre oggi è un piccolo ma attivo centro agricolo ed industriale, con ampie prospettive di espansione. Il territorio comunale di Ceggia, oltre a diverse località, conta anche tre frazioni: Gainiga, Pra' di Levada, Rivazancana.