.
È giunta ormai alla quarta edizione la manifestazione denominata “C’è (g) già in piazza” e svoltasi quest’anno nella giornata di Domenica 17 Settembre a Ceggia sempre per consentire a tutta la comunità di paese di essere presente in piazza in un giorno esclusivamente dedicato ad essa.
Tante le associazioni e le attività produttive presenti, come del resto l’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave”, visitate soprattutto nel caldo pomeriggio da un pubblico numeroso.
Come di consueto, alla manifestazione ha dato il via il taglio del nastro da parte delle autorità, in primis il Sindaco di Ceggia, Mirko Marin.
L’Associazione, presente nella piazza antistante il Municipio, ha potuto anche quest’anno rappresentare un punto d’incontro per tutti gli appassionati o curiosi dell’identità del Basso Piave, che hanno potuto ricevere spiegazioni dai membri dell’Associazione, rimasti a loro disposizione per tutta la giornata.
All’interno del gazebo era esposta una raccolta sintetica dei risultati raggiunti attraverso la ricerca condotta dall’Associazione in varie occasioni di studio e approfondimento mentre, contemporaneamente, all’esterno alcuni membri dell’associazione (in costumi tradizionali) presentavano alcuni momenti e situazioni tipiche della vita quotidiana della gente di palude.
Come di consueto, la presentazione di alcune specifiche mansioni svolte un tempo da uomini e donne della nostra palude attira la curiosità dei visitatori, che si soffermano ad ammirare i tanti oggetti realizzati dai nonni. Nell’odierna società consumista poco si ricorda l’abilità ch’essi dimostravano nel costruire attrezzi utili per gli usi più quotidiani e domestici (come le scope, i rastrelli di legno o le sedie impagliate con lo strame…) così come le donne di oggi certo non sanno più realizzare scialli di lana validissimi per ripararsi dall’umidità e tantomeno sanno rammendare i vari indumenti con mani tanto abili come quelle delle nostre nonne!. In tanti altri casi, poi, tali oggetti rispondevano semplicemente alle necessità dei più piccoli e servivano magari per il loro trastullo: verso di loro i più vecchi avevano sempre un occhio di riguardo (si pensi alle bamboline realizzate con gli scarti della lana, perché certamente nulla veniva buttato…).
Al di là di questi bozzetti sociali e professionali di un tempo, però, come spesso avviene in tante manifestazioni, ancora una volta sono stati apprezzati dal pubblico i canti popolari, supportati dalle particolari armonizzazioni del cantautore Davide Pieran. Fra i tanti proposti, oltre a quelli che ricordano con onore i nostri emigranti, rimangono in orecchio soprattutto i canti autoctoni, come “A Busatònda”, “Marìdete Orèlia” e l’ormai noto ballo collegato a “La bela polenta”: i loro testi ben chiariscono alcune profonde logiche di pensiero della gente di palude, spesso non comprese. Per tale motivo nello spazio espositivo del gazebo i visitatori amano soffermarsi per cogliere ciò che, di primo acchito, non è facile comprendere.
L’Associazione ringrazia sentitamente l’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco di Ceggia e dell’Assessore alle Attività Produttive Katiuscia Nadalon, perché grazie al loro impegno viene proposta la messa in atto di questo evento che continua ad offrire al “Gruppo di Ricerca Identitaria e Linguistica Basso Piave” l’opportunità di esporre a interessati di Ceggia e del territorio circostante i risultati più evidenti della propria ricerca.