di Aidi Pasian e Pierluigi Cibin
Emozioni forti e grande commozione hanno caratterizzato la serata di Venerdì 22 Settembre, nel corso della quale si è svolto l’incontro conviviale promosso da Stefania Basso al Ristorante “La Cacciatora” di Caposile (Musile di Piave).
Secondo una prassi ormai consolidata da anni, l’APS “G.R.I.L. Basso Piave” (ora divenuta Associazione di Promozione Sociale) ha partecipato all’evento dando il proprio supporto in vari momenti, anzitutto per offrire un preciso messaggio identitario (la cui presentazione è stata curata dal Vicepresidente Pierluigi Cibin), al quale non hanno potuto sottrarsi neppure le Autorità e i Rappresentanti di vari Enti presenti.
È stata infatti un’occasione per rivolgere loro domande relative a diversi aspetti identitari peculiari del territorio del Basso Piave, i quali spesso sfuggono alla conoscenza e alla comprensione di larga parte delle persone che pure vivono in tale area e che, magari, tentano di fornire spiegazioni veramente poco aderenti alle reali logiche di pensiero dei nostri avi. Perciò un sentito ringraziamento va proprio a quei Rappresentanti delle nostre Istituzioni che non si sono sottratti alla riflessione proposta loro: innanzitutto, Luciano Carpenedo, Assessore alla Cultura di Musile di Piave in rappresentanza della sua Amministrazione, e quindi Giuliano Fogliani, Vicesindaco del Comune di San Donà di Piave, Gianluca Forcolin, Assessore al Bilancio e all’Associazionismo della stessa amministrazione, nonché il consigliere Andrea Pasian, in rappresentanza dell’assessore Debora Gonella, assessore alla cultura dell’amministrazione Di Jesolo e poi Renata Mattiuzzo, Presidente della Pro Loco di San Donà di Piave, accompagnata da una parte del proprio staff, e il prof. Leonardo Vecchiotti, critico letterario e giornalista assai noto nel nostro territorio.
Erano presenti anche rappresentanti del mondo della scuola, in particolare la prof.ssa Luisa Florian dell’Istituto Comprensivo “E. Toti” di Musile di Piave, alla quale è stata data la parola per presentare uno dei progetti triennali svolti con l’APS “G.R.I.L. Basso Piave”, al quale farà seguito una proposta editoriale. La docente ha messo in evidenza le fasi del lavoro, lo studio dei documenti d’archivio, l’approfondimento seguito al confronto con l’APS e le attività didattiche effettuate con i ragazzi di più classi nel corso dei tre anni (con il supporto delle docenti Michela Fregonese e Tatiana Carpenedo che hanno collaborato all’iniziativa).
Il punto focale della serata, però, era l’incontro con Annalisa Mutti, mamma di Alessia Camozzo, una giovane del territorio di Murano, che si trova in coma vegetativo da tre anni dopo essere stata colpita da emorragia cerebrale nel 2020, proprio nel giorno del suo compleanno. La madre è alla ricerca di un possibile alloggio, senza barriere architettoniche tra Ca’ Savio e Treporti, in modo da poter vivere, quanto più possibile assieme alla propria figlia, una diversa quotidianità.
A testimonianza del caso, alcuni familiari erano presenti al convivio proprio su invito di Stefania Basso che, venuta a sapere nel corso dell’estate delle necessità e tremende difficoltà di questa famiglia, ha inteso fornire il proprio supporto innanzitutto insieme all’APS “G.R.I.L. Basso Piave” e sensibilizzando in tal modo anche gli astanti alle problematiche di Alessia, per la quale si sta cercando di ottenere il ritorno a casa anziché la permanenza all’interno di una struttura a lunga degenza (ove è stata inserita in assenza di altre strutture adeguate alla gestione delle sue specifiche problematiche).
L’incontro con Annalisa Mutti è stato struggente: a fatica, come genitori, si accetta una condizione così poco agevole come quella che sta vivendo la sua Alessia e la commozione fra il pubblico presente in sala era palpabile. Noi, con la nostra fievole voce, speriamo di aver dato un segnale che attragga l’attenzione di chi può fare di più per evitare i disagi vissuti dalla mamma, costretta a muoversi in battello tutti i giorni per raggiungere la figlia nella struttura dell’isola di Murano, e agevolare, invece, le condizioni di vita quotidiana in cui versa Alessia: è indispensabile assicurarle una vita più dignitosa, entro mura domestiche e in uno spazio adeguatamente predisposto ad accoglierla!
Ringraziamo anche Aronne Piovesan che ha saputo stemperare, con la sua consueta simpatia, i momenti di forte commozione vissuti nel corso del convivio: proprio l’atmosfera umana affettivamente coinvolgente ha saputo offrire ad Annalisa Mutti l’impressione di “trovarsi in famiglia”.
Un ringraziamento sentito va rivolto, quindi, a tutto il pubblico presente, che ha saputo offrire ad Annalisa Mutti e ai suoi familiari l’abbraccio affettuoso di cui avevano bisogno.