È stato un percorso complesso quello avviato dalle docenti della classe 1a B della Scuola Media “R. Onor” di San Donà di Piave, iniziato a gennaio 2015 con l’adesione al progetto proposto dall’Associazione, dal titolo “Alla scoperta dell’identità del Basso Piave”.
Innanzitutto si è trattato di un progetto che ha coinvolto un gruppo organico di docenti –Maria Croce, Lia Davanzo, Caterina Zappalà – che ricordiamo non solo per la loro capacità di cogliere gli spunti di riflessione proposti da ‘nonno Pierluigi’, ma anche perché straordinariamente interessate a sviluppare la tematica identitaria in una forma critica e consapevole per i ragazzi, tale da far cogliere loro – in modo non banale – la stretta connessione che esiste fra i valori, le tradizioni e i cibi di un determinato territorio.
E se il cammino alla scoperta dell’identità è partito dal territorio del Basso Piave, nel quale gli alunni vivono, esso si è però arricchito, in questo caso, del sapore assolutamente inesplorato che avevano le tante e diverse identità compresenti all’interno della medesima classe. È stata questa la componente forse più determinante del lavoro scaturito dall’azione di ricerca autonoma che gli alunni hanno compiuto nell’ambito delle loro famiglie.
Lo spunto per lo svolgimento di un simile lavoro di analisi è stato fornito da Pierluigi Cibin e Aidi Pasian durante gli incontri tenutisi a scuola. Gli esiti di tale ricerca sono stati presentati sabato 30 maggio 2015 nei locali della Scuola Media “R. Onor”, durante la contestuale festa di chiusura dell’anno scolastico che permette di presentare varie attività svolte nel corso dell’anno.
In occasione, dunque, dell’incontro pubblico con i familiari e tutti gli interessati, l’Associazione ha ritenuto opportuno assegnare il Premio “Identità del Basso Piave” anche alla classe 1a B, come riconoscimento dell’impegno profuso nel dedicarsi alla ricerca identitaria che ha avuto come oggetto immediato di studio ilBasso Piave. Allo scopo di rendere più facile l’approccio con la tematica sono stati coinvolte le classi 1a A e 1a B in un’uscita didattica, svoltasi mercoledì 22 aprile, che li ha visti particolarmente attenti e interessati, considerata la novità dei siti visitati e dei contenuti sui quali si è avuto modo di farli soffermare.
Durante l’evento di presentazione messo in atto dai ragazzi e dalle docenti il 30 maggio si è inteso proporre al pubblico proprio alcuni significativi momenti di questo studio, quelli che hanno permesso anzitutto di conoscere il territorio del Basso Piave, spesso lontano dalla reale percezione degli alunni, molti dei quali abitano in centro cittadino o appartengono ad altre identità di diversa provenienza. Far “toccare con mano” il territorio oggetto di studio, per quanto oggi profondamente modificato dall’opera di bonifica, ha consentito agli allievi di cogliere anche le logiche di pensiero specifiche della gente di palude e di iniziare un percorso tutto personale diriflessione e, naturalmente, di confronto, i cui risultati hanno stupito persino le docenti.
Nel corso dell’esposizione una serie dislides ha evidenziato i punti salienti del percorso: dopo l’analisi di alcune tematiche affrontate nel corso degli incontri svolti in classe con il nonno Pierluigi Cibin e con la prof.ssa Aidi Pasian, nonché la descrizione di alcuni momenti dell’uscita didattica svolta nel territorio, è stato dato ampio spazio aidati e alle informazioni identitarie desunte dalla ricerca effettuata nell’ambito delle proprie famiglie (si è scoperto che i casoni non sono solo abitazioni tipiche del nostro territorio di palude: ad esempio, in Romania un analogo sviluppo storico ha portato l’abitazione dal modello del casone a quello della casa colonica, con una singolare somiglianza anche per quel che riguarda la presenza della stalla, unita all’abitazione stessa; e questa non è stata certo l’unica somiglianza notata dai ragazzi!).
La loro ricerca è continuata persino durante il periodo pasquale, grazie al quale gli alunni non autoctoni hanno potuto ritrovare la parentela nei rispettivi paesi d’origine ed operare in modo autonomo una significativa comparazione attraverso tutta una serie adeguata di confronti.
Certamente, bisogna dar merito alla prof.ssa Maria Croce di aver saputo tenere le fila di tutto il progetto, raccogliendo poi non senza difficoltà i numerosi materiali realizzati dai ragazzi.
L’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave” ringrazia le docenti Maria Croce, Lia Davanzo e Caterina Zappalà perché hanno continuato a credere fino in fondo al valore di tale lavoro, intuendo la ricchezza di implicazioni che un simile approccio antropologico permette di sviluppare anche nei giovani.