di Pierlugi Cibin e Aidi Pasian
Giovedì 8 giugno 2017 ha trovato formale conclusione il percorso didattico presentato dalle classi 1aA e 1aD della Scuola Secondaria di I° grado “Michelangelo” di Jesolo (Istituto Comprensivo “I. Calvino) che, in corso d’anno, hanno aderito al progetto “Alla scoperta dell’identità del Basso Piave“. Nell’Aula “Zottino“, stipata fino alle porte, genitori, nonni e altri familiari hanno testimoniato con la loro presenza il valore che il Premio “Identità del Basso Piave” ha avuto per questi ragazzi che, pur tra mille impegni, hanno voluto concludere con tale riconoscimento un anno scolastico davvero denso di progetti.
La ricaduta didattica di tale percorso identitario è stata sempre esaltata dalla docente Lia Davanzo che ha intuito gli sviluppi possibili sotto il profilo dello studio e dell’approfondimento della realtà locale, quella jesolana appunto, interessata da un’evoluzioneo storico-ambientale del tutto particolare.
In questo specifico viaggio di riscoperta dell’identità locale, la docente Lia Davanzo è stata coadiuvata dalle docenti Carla Astorri e Raffaella Zaramella (presenti anche nel corso dell’uscita didattica effettuata nel territorio del Basso Piave il 5 aprile, insieme ai membri dell’Associazione e già descritta in questo sito) (Per vedere l’articolo dedicato, usa il link in coda a questo articolo).
Nel corso dell’anno scolastico nonno Pierluigi ha condotto per mano i ragazzi alla riscoperta di un territorio che spesso non osservano con attenzione, bensì in modo piuttosto distratto: in effetti in genere non si soppesa davvero il valore del rapporto che si instaura tra individuo e territorio.
Da queste considerazioni sono scaturite poi le fasi successive del percorso, il cui esito è stato differente nelle due classi perché si sono occupate di due diversi ambiti di approfondimento.
La classe 1a D ha analizzato, in particolare, i legami fra la storia locale e la letteratura antica, analizzando per esempio l’apporto dato alla conoscenza dell’ambiente del Basso Piave da un autore come Cassiodoro, che ebbe modo di giungere in questo territorio nel corso del VI secolo d.C. e in una sua raccolta (“Variarum libri“) ebbe modo di descrivere la grande ricchezza di risorse ch’esso era in grado di assicurare agli abitanti. Una simile ricchezza, però, lo caratterizzava ancora agli inizi del 1900 quando, cioè, le modificazioni procurate dall’opera di bonifica, non erano così significative come lo furono in seguito.
Per dare un saggio di queste affermazioni e per collegarsi alla letteratura moderna, i ragazzi hanno presentato al pubblico uno stralcio del brano “Tera“, tratto dal volume “Identità del Basso Piave” di P. Cibin – A. Ippoliti, cimentandosi nella lettura di un brano in lingua dialettale dei primi del ‘900 appunto.
Analizzando il successivo sviluppo di Jesolo, soprattutto nel secondo dopoguerra, i ragazzi della classe 1a A, grazie agli approfondimenti suggeriti dal nonno, hanno potuto cogliere invece tutta la complessità della storia del loro paese. A dare supporto agli alunni, consentendo di documentare i ricordi attraverso specifiche ricerche, sono stati proprio i nonni, coloro che – in gioventù – si fecero promotori in prima persona dello straordinario sviluppo turistico di Jesolo, simbolo della loro grande intuizione in un momento storico particolare (gli anni della ricostruzione), ma soprattutto della loro ineguagliabile capacità imprenditoriale, tutt’oggi ammirata.
L’ultimo passaggio messo in evidenza nel corso della presentazione è stato quello relativo all’alluvione del 1966, l’evento che, per la sua drammaticità, segnò per molto tempo il territorio del Basso Piave, come quello di altre aree italiane colpite: la devastazione ch’esso procurò anche nella località di Jesolo – avviata ormai verso una fiorente attività turistica – rimane ancora radicata nel ricordo degli anziani che hanno ben saputo descriverla ai nipoti. La lettura di alcuni fra i passaggi più significativi delle ricerche condotte dai ragazzi ha destato commozione fra i presenti in sala, per quanto siano ormai passati cinquant’anni da quell’evento.
Proprio con questa tematica si è conclusa l’esposizione al pubblico di alcuni fra i materiali più rilevanti estrapolati dall’intero percorso svolto dalle classi e fatto oggetto appunto del Premio, inteso quale riconoscimento formale allo sforzo documentaristico dei ragazzi in merito alla loro identità.
Il link relativo all’uscita didattica effettuata nel territorio del Basso Piave il 5 aprile
→ https://www.grilbassopiave.it/blog/eventi/un-giorno-per-scoprire-il-basso-piave/