Una funzione educativa e formativa che riesce a superare ogni ostacolo
Jesolo Lido – 19 luglio 2012
L’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave” è stata invitata a partecipare alla manifestazione organizzata dalla Coldiretti di Venezia in Piazza Milano a Jesolo Lido giovedì 19 luglio 2012.
A partire dalle ore 20.30 alcuni componenti dell’Associazione e vari appassionati intervenuti a titolo volontario si sono alternati presso gli spazi messi a disposizione per rappresentare i caratteristici “zioghi de na volta” nel contesto di ciò che in realtà era la vita quotidiana del Basso Piave.
Ringraziamo il numeroso pubblico che ha aderito in maniera spontanea e si è ampiamente dedicato all’esecuzione dei giochi, lasciandosi coinvolgere nelle varie attività proposte dall’Associazione, rivolte in particolare ai bambini, ma vissute poi in modo veramente collettivo da giovani, adulti e anziani.
L’associazione ringrazia altresì coloro che, a titolo volontario, hanno partecipato liberamente all’iniziativa.
In particolare, un sentito ringraziamento va agli alunni della classe terza D della Scuola Elementare “De Amicis” di Musile di Piave e alle maestre Emanuela Forner e Maria Concetta Bozzo per la loro straordinaria partecipazione all’evento.
Ci sentiamo in dovere di ricordare gli splendidi genitori della classe che ci hanno supportato, consentendo ai loro figli di animare i giochi con la loro presenza attiva, estremamente coesa e fortemente coinvolgente per tanti altri bambini, sia italiani che stranieri in vacanza nella località balneare.
Quale modo migliore per esprimere la nostra realtà identitaria?
La rappresentazione è stata intesa a richiamare formule di gioco sempre accattivanti, nonostante il passare del tempo:
· el fatzoéto
· ’a dama
· ’a tria
· far córar i tzercióni
· ’a corsa co i sachi
· “a i morti”
· ’a péndoea
· a i sasséti (gioco con gli ossi di pesca o di albicocca)
· el fiò co ’a àmia
Per la presentazione di strumenti, materiali e costumi usati nel corso della manifestazione i partecipanti hanno fatto ricorso soprattutto a quanto già possedevano in casa:
in tal senso, è stato chiesto loro di compiere, prima collettivamente e poi individualmente, un percorso di ricerca storica e recupero della memoria, che ha permesso a tutti – bambini, adulti ed anziani – di rivalutare aspetti, stili di vita, valori e pensiero della gente che ha abitato il territorio del Basso Piave,
riscoprendo il legame profondo che ognuno ha con la propria ascendenza.
Il pubblico, giunto numeroso, si è dimostrato attento alle attività proposte, nonché a quanto presentavano i diversi spazi espositivi messi a disposizione dell’Associazione.
L’interesse dimostrato per le attività proposte è stata notevole: la partecipazione ad esse da parte di bambini, adulti e infine anziani, italiani e stranieri di tutte le nazionalità,ha dato agli associati una gradita conferma
che quanto stavano presentando incontrava il generale consenso e faceva affiorare alla memoria ricordi del tempo passato, usi e costumi, ambiti e ruoli sociali, rapporti e mestieri un tempo condivisi.
La presenza dei bambini e il loro semplice divertimento hanno confermato la funzione educativa e formativa svolta un tempo dai nonni, dalla famiglia e infine da tutta la comunità di riferimento nei confronti del singolo individuo. E che ha potuto dimostrarsi ancora una volta, di essere una funzione educativa e formativa che riesce a superare ogni ostacolo travalicando quelle barriere linguistiche e culturali, oggi, spesso insuperabili.
L’interesse suscitato dalla proposta rappresenta un segno tangibile del desiderio che molti hanno di poter trasmettere tale aspirazione condividendola con le generazioni più giovani e, attraverso uno spaccato giocoso di vita quotidiana, la storia vissuta nei nostri cortili del Basso Piave, partendo proprio dai giochi che hanno visto spesso protagonisti i nonni e le nonne presenti.
All’interno della manifestazione si è potuto mettere in risalto, oltre all’attuale e particolare produzione agricola, anche la realtà identitaria del Basso Piave, così come era e si è evoluta partendo da quella realtà storica non ancora contrassegnata dall’incipiente industrializzazione, ciò che ha maggiormente contribuito a modificare notevolmente le preesistenti strutture socio-economiche e dunque i comportamenti individuali e collettivi. Proprio in rapporto a questo contesto storico, la presenza di alcuni trattori nella piazza ha messo in risalto l’ingegno che ha accompagnato il passaggio dalla nostra società di palude a quella ormai meccanizzata e l’evoluzione della produzione agricola, come pure dell’aspetto territoriale. Per questo il vicepresidente dell’Associazione, Pierluigi Cibin, memore di questo passato ormai lontano, insieme al famoso collezionista di trattori d’epoca, Mario Tagliapietra, e a un rappresentante della Coldiretti, ha tracciato una breve ma significativa sintesi della storia di questi macchinari che tanto fascino, da ben oltre un secolo, hanno avuto sulle giovani generazioni.