Questa era la massima con maggior valore collettivo usata, un tempo, dai nostri anziani nel Basso Piave. Oggi si tende a dimenticarla, anche se la crisi del mondo attuale la sta facendo nuovamente rivalutare alle nuove generazioni. Eppure sappiamo che le nostre nonne non tralasciavano mai di consegnare un po’ di farina anche a chi non ne aveva abbastanza per sfamarsi…
Ecco perché, ricordandoci appunto di questo nostro squisito detto, improntato a logiche di pensiero davvero lontane da quelle a cui si conforma il moderno mercimonio, l’Associazione G.R.I.L. Basso Piave ha fatto diventare da qualche anno una piacevole consuetudine l’idea di invitare quante più persone possibili ad un ritrovo conviviale organizzato dalla signora Stefania Basso, attraverso il quale poter offrire un aiuto concreto a bambini del nostro territorio (e relative famiglie) che si trovino in situazioni di difficoltà economica, andando così incontro ai loro bisogni.
Il convivio si è tenuto presso il Ristorante “Alla Cacciatora”, nella località di Caposile (Musile di Piave), venerdì 31 gennaio.
All’invito nel corso di questi anni hanno risposto sempre più persone, sensibili al richiamo di Stefania Basso e dell’Associazione. Ma questa volta il motto di Stefania Basso “ho sparso la voce, si è sparsa la voce” non poteva far sperare in un più cospicuo numero di presenti (più di 200 persone!).
Nel corso della serata l’identità del nostro territorio ha potuto far sentire ancora una volta tutta la sua forza attraverso la rappresentazione culturale offerta dai membri dell’Associazione, con la quale si sono voluti ricordare alcuni momenti salienti della ‘saga storica’ della nostra comunità, interessata fin dall’antichità da forti processi di immigrazione, seguiti da consistenti flussi migratori, avvenuti in epoca più recente, anche in relazione all’opera di bonifica.
Tale dinamica sociale non ebbe sempre esiti felici: infatti, talvolta, chi partiva non era accolto come avrebbe desiderato oppure, addirittura, non arrivava a destinazione. La sorte toccata a più di qualche piroscafo affondato proprio mentre tentava l’attraversata oceanica, rimane davvero uno dei tanti esempi molto tristi.
Per questo motivo, richiamando un’epopea che già qualche anno fa fu oggetto di studio da parte dell’Associazione (vd. l’articolo relativo al tema presentato al Carnevale del 2011, Esui pa’l mondo), i convitati hanno potuto assaporare con curiosità la breve rappresentazione culturale offerta loro, riflettendo sul fatto che il nostro territorio ha sempre saputo accogliere e affabilmente plasmare chi vi cercava rifugio e possibilità di sviluppo. In tal modo, però, è stato anche rammentato agli astanti il principio fondamentale che ha sempre animato le generazioni vissute nel territorio del Basso Piave, quel principio che i nostri anziani sono sempre riusciti a esprimere in modo così mirabile attraverso l’umilissima e allo stesso tempo nobile formula del “ jutarse e darse na man”.
Un sentito e straordinario ringraziamento, perciò, va a tutti coloro che, con pronta sensibilità, hanno risposto all’invito loro rivolto, unendosi a Stefania Basso e all’Associazione per rendere il donare – e il donarsi agli altri – ancora più gioioso, in quanto promosso da un’intera collettività. E lo stesso, vada alle persone che, nell’impossibilità di poter offrire la loro presenza, hanno comunque contribuito e continuano a contribuire alle iniziative che i membri dell’associazione mettono in atto.