Aidi Pasian e Pierluigi Cibin
Di solito, il ciclico ripetersi di un evento fa scaturire un senso di tedio e, dunque, un desiderio di cambiamento.
Non è così, invece, per il convivio a cui Stefania Basso ci ha abituati perché continua a rappresentare un evento atteso e sempre molto partecipato.
Che sia un ritrovato senso di comunità quello che anima gli incontri conviviali organizzati in tal modo e con un simile sentire? Forse sì, perché la gente del territorio del Basso Piave avverte di esser parte di una grande e sempre crescente “famiglia”.
Il collante pare essere proprio il messaggio identitario offerto dall’Associazione G.R.I.L. Basso Piave: lo attesta il fatto che, nel tempo, i partecipanti si sono fatti portavoce del coinvolgimento di un numero sempre maggiore di amici e interessati, scoprendo in questa forma di comunicazione un elemento di forte attrazione.
Con questo spirito Venerdì 20 settembre si è tenuto l’incontro conviviale organizzato con inesausta passione da Stefania Basso al Ristorante Trattoria “La Cacciatora” di Caposile (Musile di Piave), tradizionalmente inteso a offrire un supporto alle scuole del nostro territorio che aderiscono al progetto didattico “Alla scoperta dell’identità del Basso Piave”, condiviso da molte classi nel corso di uno splendido decennio, ricco di risultati importanti.
Anche in quest’occasione si sono volute richiamare alla memoria alcune componenti tipiche dell’identità di palude, che alcuni sparuti canti popolari, ormai dimenticati, ricordano: ad esempio, “Éa na càna”, che fa riemergere la figura del canneggiatore, professione ormai perduta, così come il termine che ne ricorda l’effettiva esistenza.
Tra le tante tematiche trattate, infatti, nel corso della serata, si è inteso mettere in evidenza una delle componenti identitarie davvero più caratteristiche del territorio di palude, ossia quella forma di “matriarcato trasversale” (la successione da suocera a nuora) che assegnava alla donna un ruolo tanto fondamentale nella gestione del nucleo familiare da giustificare persino – come ci ricorda il canto “Marìdete Orèlia” – l’uccisione di un padre che si opponeva alla scelta di una figlia di formare famiglia (assicurando, così, la continuità generazionale della famiglia dell’uomo ch’ella aveva eletto quale compagno di vita).
Questo archetipo valoriale ha le proprie radici in tempi davvero ancestrali, risalendo addirittura al periodo Neolitico, quando in tutta Europa, “[…] a giudicare dai miti sopravvissuti, le credenze religiose erano molto omogenee e tutte basate sul culto di una dea Madre dai molti appellativi […]”: tale aspetto, già molti anni or sono, veniva sottolineato dal massimo studioso europeo di questa materia, Robert Graves (al quale rimandiamo per conoscere, attraverso una trattazione più esaustiva, la centralità della figura femminile rispetto alle antiche strutture sociali: cfr. R. Graves, “I miti greci”, Padova, Longanesi, 2018).
È un territorio, quello del Basso Piave, stravolto in più forme e in più momenti della sua lunga storia, eppure ha saputo mantenere con forza la propria specifica identità, contrastando l’avanzata di culture limitrofe.
L’Associazione ha potuto offrire un saggio delle logiche di pensiero che da sempre lo caratterizzano proponendo anche una serie di filastrocche: un tempo esse custodivano il sapere dei nonni, quei “documenti orali” di cui è stata spesso ignorata e volutamente trascurata la bontà e che, invece, per tante generazioni hanno rappresentato l’unica forma di sapere veramente utile da trasmettere ai giovani.
L’Associazione ringrazia vivamente quanti testimoniano, con il loro interesse e affetto, la condivisione sincera dei nostri antichi valori: la Sindaca della Città di Musile di Piave, Silvia Susanna, il Vicesindaco Vittorino Maschietto e l’Assessore alla Cultura e all’Associazionismo Luciano Carpenedo, il Presidente del Consiglio dell’Istituto Comprensivo “E. Toti”, Graziano Paulon, i diversi docenti, alunni e genitori che da tempo conoscono l’azione svolta nelle scuole e, ovviamente, i tanti amici, vecchi e nuovi, che sostengono in questo modo l’impegno personale di Stefania Basso!